A PROPOSITO DELLA CIRCOLARE DEI MINISTRI DELLA SALUTE DEL WELFARE E DELL’INTERNO

In sintesi la circolare sostiene che i registri sul testamento biologico creati dai Comuni sarebbero privi di qualunque efficacia giuridica, in quanto l’unico a poter legiferare sulla materia è lo Stato. Le osservazioni dei tre ministri vanno anche oltre ipotizzando che in tali iniziative si potrebbe ravvisare un uso distorto di risorse umane e finanziarie, con eventuali possibili responsabilità di chi se ne sia fatto promotore.

Moltissime le reazioni all’iniziativa governativa di cui riportiamo alcuni stralci, da noi condivisi:

Mina Welby – “Il dibattito sul Testamento Biologico con la morte di Eluana è arrivato all’estremo insulto. Ora, in modo silente, si prepara in Camera dei Deputati una legge contro il Testamento biologico, che non rispetta il diritto del malato sancito dall’art. 32 della Costituzione, giudicando inutili anche audizioni di specialisti. Il legislatore  non deve imporre con delle leggi i parametri morali della propria coscienza al singolo cittadino, ma preservare i suoi diritti, la sua dignità in armonia con la Costituzione Italiana. Serve una legge a favore e non contro le dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari. Manca la Democrazia”.

Ignazio Marino – ”E’ davvero stravagante questa destra che da una parte evita di portare al voto la legge sul testamento biologico e dall’altra scrive ai comuni per dire che i registri dei cittadini sulle dichiarazioni di volontà non hanno alcun valore legale. La legge proposta dalla destra e bloccata a Montecitorio non può infatti essere approvata perché va nella direzione opposta alla libertà di scelta”.

Benedetto Della Vedova – “ Non e’ facendo una guerra ai comuni e alle loro iniziative che si cancella una sensibilità diffusa. Occorre affrontare con pragmatismo la questione: come in altri paesi, sarebbe opportuno che la legge avesse la funzione di regolamentare e non ostacolare l’esercizio differito della libertà di cura”.

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