ANCORA SULL’INIZIATIVA GOVERNATIVA DELLA ROCCELLA: POSIZIONE DELLA CONSULTA DI BIOETICA DI PISA

Un altro comunicato stampa risponde all’iniziativa governativa dei giorni scorsi sulla giornata nazionale sullo Stato Vegetativo. Pubblichiamo con totale condivisione:

Con un cinismo impareggiabile, il sottosegretario alla Salute Roccella plaude alla decisione del Consiglio dei Ministri che accoglie la sua proposta di indire per il 9 febbraio la “Giornata nazionale degli stati vegetativi”. L’obiettivo? Istituire un “momento di condivisione per un obiettivo che ci unisce tutti”: sostenere i pazienti in SV di cui si dà per scontato l’ “attaccamento alla vita”.

Occorre ricordare che il 9 febbraio è l’ anniversario della morte di Eluana Englaro, la donna che il governo italiano, anche per iniziativa della sig.ra Roccella, avrebbe costretta a rimanere in vita dopo 17 anni di totale incoscienza (come accertato anche dall’autopsia) e contro la volontà precedentemente espressa se la tenacia del padre e una équipe di coraggiosi professionisti sanitari non si fosse fatta carico dei suoi ultimi giorni sfidando le ingiurie e le minacce degli integralisti religiosi e le ripetute intimidazioni del potere politico.

La libertà di essere lasciata andare era stata sancita per la Englaro da una storica sentenza della Corte di Cassazione del 2008.
Questa sentenza, costituendo un importante precedente per chiunque intenda far valere le proprie volontà in merito alle cure alla fine della vita, non è mai stata digerita dall’attuale ceto di governo. Esso ha cercato di contrastarla e ribaltarla in molti modi, in spregio anche della divisione dei poteri e degli stessi articoli della Costituzione circa il primato dell’autodeterminazione dei cittadini in fatto di cura e malattia.

Si è cercato di boicottare la libertà di scelta ricorrendo prima a circolari minacciose contro le cliniche che avessero ospitato Eluana per accompagnarla alla fine dei suoi giorni.
Si è tentato poi di svuotarla con una proposta di legge sulle direttive anticipate di trattamento che sta al testamento biologico come il sale alle ferite.
Quindi si è proceduto con una circolare di ben tre ministri contro l’istituzione dei registri comunali per la raccolta delle DAT, richiamando ad un presunto “ordine” gli enti locali e scoraggiando i cittadini italiani dal farsi arbitri del proprio destino alla fine della vita.
Ora l’indizione della “Giornata Nazionale degli Stati vegetativi” per celebrare il (sempre presunto) “attaccamento alla vita” di coloro ai quali si nega peraltro la possibilità di pronunciarsi liberamente sul da farsi mentre sono ancora coscienti corona una linea di bioetica governativa ispirata, oltre che a prepotenza ideologica, a profondo risentimento nei confronti dell’idea di dignità del morire della famiglia Englaro e di coloro che in tale idea si riconoscono.

E’ come se, non avendo potuto ferirla e offenderla ulteriormente mentre il suo corpo era ancora in vita, il governo voglia ora prendersi una rivincita sulla memoria di Eluana e la indomabilità del padre ricordando il giorno della sua morte come giorno di sciagura nazionale da compensare con un lavacro di retorica e di buoni senimenti.

Gli “stati vegetativi” – entità senza volto e senza nome (ma non erano “persone” e “gravi disabili”?) – vengono strumentalmente e a loro insaputa convocati al tavolo della bioetica di governo.
Dovranno dare voce non a se stessi, ma al fanatismo (questo il vero nome degli “obiettivi condivisi e unitari”!) di chi vorrebbe avere sempre a che fare, piuttosto che con cittadini liberi di scegliere per sé, con sudditi pronti a vivere e morire come detta il biopotere politico e religioso.

La Consulta di Bioetica di Pisa chiede le dimissioni del Sottosegretario Roccella per manifesta incapacità di gestire con equilibrio, pacatezza e nel rispetto di tutte le convinzioni morali il suo delicato incarico di sottosegretario alla salute con “delega alle questioni bioetiche”.

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