L’UTILIZZO DISTORTO DEL TESTAMENTO BIOLOGICO

Registriamo una pressione costante da parte di esponenti politici al Governo, in tema di testamento biologico, ma risulta evidente di quanto ciò sia frutto di una strumentalizzazione tattica, atta a dividere il cosiddetto “Terzo Polo” e non attività dedicata alle richieste della gente ed al rispetto delle loro libertà.

Riportiamo, nell’ordine, i comunicati stampa ministeriali e commenti conseguenti; ai lettori trarre le conclusioni.

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Ufficio Stampa

Legge sulla fine di vita: Dichiarazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

L’onorevole Binetti e la senatrice Bianchi hanno ragione: è ora di mettere all’ordine del giorno della Camera la legge sulla fine di vita. Il Governo ne condivide l’opportunità ed insieme le motivazioni espresse dalle due parlamentari. Essa costituirà l’occasione per evidenziare nel Parlamento una maggioranza capace di riunire non solo i cattolici ma più in generale tutti coloro che – credenti e non – esprimono una laicità adulta perché ancorata ai valori unificanti  della tradizione nazionale, primo tra i quali il valore della vita, la cui promozione nella dimensione pubblica è contenuto fondamentale delle politiche di crescita della nostra società e della nostra  economia.

Roma 27 dicembre 2010

 

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Comunicato n. 417                                                     28  dicembre  2010

Ministero della Salute

UFFICIO STAMPA

Fine vita: dichiarazione Sottosegretario Roccella 

“Agli amici di Futuro e Libertà che rivendicano un’interpretazione dell’identità nazionale ancorata ai valori cattolici, rispondiamo che il primo banco di prova sarà la legge sul fine vita, a partire dalla sua calendarizzazione in aula. E lì che si misurerà la capacità di tutte le forze politiche di affrontare i nuovi rischi per l’integrità e la dignità dell’umano con un approccio non ideologico e improntato a una laicità adulta. Senza chiarezza sui temi della vita non è possibile costruire nessuna forma di vera solidarietà, né è possibile rendere concreto e attuale il richiamo alle radici cristiane del nostro paese e dell’Europa”.

 

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Consulta di Bioetica ONLUS

Sezione di Pisa – 30 Dicembre 2010    

COMUNICATO STAMPA 

Non gli è bastato ‘scippare’ il 9 febbraio – anniversario della morte di Eluana Englaro -  per farne una “giornata nazionale” contro la libertà di scelta alla fine della vita. Il ministro Sacconi e il sottosegretario Roccella tornano ora a richiamarsi ai valori cristiani e cattolici per sollecitare i deputati ad approvare il DL Calabrò contro il testamento biologico. In questa occasione, con un linguaggio cifrato che poco riguardo ha della sofferenza e libera volontà dei morenti e molto invece ne ha dei segnali di fumo vaticani, i due crociati di governo si professano “laici adulti” e interpreti autentici dell’“identità nazionale”.

E’ difficile in sette righe vedere concentrate due bugie più grosse. Il laico non è né adulto né infante. E’ laico. Come tale si distingue per non richiamarsi nelle scelte legislative a valori religiosi – il  contrario di quel che fanno i crociati di governo.

L’appello all’ “identità nazionale”, d’altra parte, nel contesto del pluralismo delle visioni morali e religiose, è solo un additivo retorico per spacciare come “Made in Italy” certe assurde e crudeli idee condivise solo da una esigua minoranza di italiani, come l’obbligo di curarsi anche in situazioni infernali e incurabili.

E’ il momento che materie così importanti e delicate non siano più lasciate nelle mani di un personale politico che utilizza le questioni bioetiche per stendere veline ministeriali con l’unico scopo di rassicurare il Vaticano e facilitare manovre politiche, in barba ai drammi e alle sofferenze della gente.

La bioetica ha sicuramente preso a spostare voti (e promuovere alleanze per salvare governi decotti..). Prestino però attenzione i cittadini che con questo meschino indaffararsi non vengano spostate e compromesse le loro libertà fondamentali.

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il Post – 3 gennaio 2011

Tra l’11 e il 12 gennaio la conferenza dei capigruppo della Camera potrebbe riunirsi per calendarizzare la discussione sul disegno di legge Calabrò. Il cosiddetto disegno di legge sul testamento biologico, e scriviamo cosiddetto perché in realtà – come hanno commentato in questi mesi illustri esperti e opinionisti – è tutt’altro che un disegno di legge sul testamento biologico, considerati i molti limiti che pone alla possibilità dei cittadini di decidere se e quando rinunciare alle cure o all’alimentazione e all’idratazione forzata. La legge Calabrò è stata approvata dal Senato nel marzo del 2009, più di un anno e mezzo fa, sulla scia del decreto legge che il governo era sul punto di emanare per ripristinare l’alimentazione e l’idratazione di Eluana Englaro. Poi le cose hanno rallentato molto, per le difficoltà della maggioranza e per gli innumerevoli profili problematici di quella legge. Il ddl Calabrò, infatti, limita molto le scelte dei cittadini riguardo i propri trattamenti terapeutici, proibisce la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione, i ogni caso, rende non vincolante la Dichiarazione anticipata di trattamento: il cittadino decide, ma poi il medico se vuole può fare di testa sua. Lo scorso maggio, comunque, la legge è stata approvata anche dalla Commissione affari sociali della Camera.

Spiacente, al momento l’inserimento di commenti non consentito.