La Consulta boccia la “nostra” Legge
La Consulta ha dichiarato illegittima la Legge promossa dalla nostra associazione e ratificata dalla Regione lo scorso anno. Tale Legge, da noi rappresentata come un grande risultato dal punto di vista della partecipazione popolare e come Legge ponte verso una normativa nazionale sul tema del fine vita, era stata impugnata dal Governo precedente ed ora viene di fatto annullata dalla sentenza della Consulta.
Sostanzialmente la Consulta considera la Legge regionale illegittima in quanto tratterebbe aspetti di competenza nazionale; in realtà, pur con alcune imperfezioni formali, la Legge non si sostituisce al legislatore nazionale, ma si limiterebbe a dare dei servizi ai cittadini che, avendo già predisposto le proprie disposizioni sui trattamenti in fine vita, vedrebbero facilitato il percorso di deposito e consultazione delle stesse per il tramite della tessera sanitaria.
Rammentiamo che sul solco da noi tracciato si sono mosse altre Regioni; centinaia di Comuni hanno costituito i Registri delle DAT … siamo quindi comunque fiduciosi nel ritenere che l’azione e la volontà dei cittadini troveranno, al fine, il giusto riscontro in una legge nazionale che chiuda questo lungo periodo di colpevole ed inammissibile vuoto normativo.
Articoli tratti da:
La Commissione Affari Sociali trova l’accordo sulla proposta di Legge ma ora la crisi di Governo sospende tutto
Dopo mesi di lavoro e consultazioni, la Commissione Affari Sociali della Camera ha varato un testo condiviso (e condivisibile, che tiene conto di quanto avvenuto negli anni e delle DAT già predisposte dai cittadini). La crisi di Governo però sospende l’iter parlamentare …
Vievere e morire con dignità, se ne parla al Centro Balducci di Zugliano (UD)
venerdì 18 novembre, ore 20.30
vivere e morire con dignità – la locandina
Introduce – Omar Monestier (direttore del Messaggero Veneto)
Intervengono:
- Beppino Englaro
- Vito Di Piazza
- Marinella Chirico
- Pierluigi Di Piazza
E’ MORTO UMBERTO VERONESI
Umberto Veronesi è deceduto nella sua casa milanese. Oncologo di fama mondiale ha contribuito a modificare la storia nel campo della lotta contro il cancro.
Era anche membro del Comitato scientifico della nostra Associazione e da anni si batteva per un fine vita dignitoso, a favore delle disposizioni anticipate di trattamento sanitario, con una concezione laica e rispettosa dell’individuo.
Della morte disse “Non mi spaventa la fine, mi spaventa fare una brutta fine”. Ha sempre posto un’attenzione estrema al controllo del dolore. Credeva profondamente nel principio della responsabilità della vita e nell’autodeterminazione della persona, compreso il diritto di scegliere come concludere la propria esistenza.
Diceva ancora: “Se si rispetta la volontà del paziente il rischio di ostinarsi in cure troppo invasive o tossiche per il malato è molto ridotto. Io non ho mai combattuto la morte in sé. Ho combattuto la morte prematura a causa di una malattia e ho combattuto il dolore sempre, anche nel processo del morire. Il dolore non ha nessuna utilità, non porta catarsi né redenzione, quindi va evitato con tutti i mezzi che la scienza medica mette a disposizione.
Grazie Umberto